Risanamento conservativo edifici storici: materiali e tecniche
Un risanamento conservativo orientato alla sostenibilità e all’innovazione può rappresentare un’opportunità di crescita per le imprese edili, grazie all’utilizzo dei materiali giusti.
Il risanamento conservativo di edifici storici rappresenta oggi una delle sfide più significative per imprese e professionisti del settore. L’obiettivo del miglioramento del comfort e delle prestazioni di un immobile storico o dal valore artistico e culturale passa infatti attraverso la capacità di rispettare il passato dell’edificio, apportando il giusto contributo di innovazione tecnica. Le imprese che vi operano devono infatti conoscere le tecniche tradizionali, ma anche saper integrare soluzioni moderne e sostenibili. In questo, il ruolo di materiali di nuova generazione come pitture isolanti termiche e termoriflettenti a base naturale giocano un ruolo sempre più cruciale. Vediamo in che modo.
Cos’è il risanamento conservativo?
Volendo dare una definizione di restauro conservativo, può essere definito come un intervento edilizio che mira al recupero e al miglioramento di un edificio, preservando l’aspetto e la struttura originaria, mantenendo le caratteristiche originarie. Mediante interventi di consolidamento, risanamento e il ripristino degli elementi deteriorati e l’integrazione degli impianti necessari all’uso, senza mai alterare l’aspetto originario, risulta particolarmente adatto ad edifici di interesse storico e artistico.
Per questo motivo, il restauro conservativo è soggetto alla normativa urbanistica e, in presenza di edifici vincolati, richiede l’autorizzazione della Soprintendenza ai Beni Culturali. Il D.P.R. 380/2001 parla più specificamente di Restauro e Risanamento conservativo, definendo un’unica categoria di intervento edilizio, da distinguere dalla ristrutturazione.
L’efficienza energetica e il comfort abitativo nel risanamento conservativo
Una delle problematiche più diffuse negli edifici storici è la presenza di dispersioni termiche, murature con umidità o muffa, ponti termici difficili da gestire. In molti casi si richiede una riqualificazione energetica vera e propria, agendo sul piano dell’isolamento termico e su quello degli impianti, contribuendo a ridurre i consumi energetici e l’impatto sull’ambiente.
Materiali per il restauro e risanamento conservativo di edifici storici
La crescente attenzione ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico, anche con riferimento agli interventi di restauro conservativo di edifici storici, ha dato impulso allo sviluppo e alla diffusione di soluzioni e materiali innovativi, in grado di rispondere anche ai vincoli imposti dalla normativa.
Tra le soluzioni più efficaci oggi impiegate nel risanamento conservativo troviamo:
- Intonaci e rasanti naturali isolanti, a base di calce idraulica, canapa, perlite o a base di sughero, che combinano traspirabilità e isolamento termico, evitando la formazione di condensa e muffe.
- Rivestimenti e pitture termoriflettenti, con microparticelle ceramiche o minerali, capaci di riflettere l’irraggiamento solare e ridurre il surriscaldamento estivo senza alterare l’aspetto originario delle facciate.
- Cappotti interni naturali (a base di calce e silicato di calcio) per edifici vincolati, dove non è possibile applicare un isolamento esterno. Queste soluzioni garantiscono comfort termico e salubrità mantenendo la traspirabilità delle pareti storiche.
- Trattamenti deumidificanti a base di calce naturale, che risolvono problemi di umidità di risalita e migliorano la durabilità delle murature antiche.
Tecniche e prassi per gli interventi di risanamento conservativo
Il punto di partenza essenziale per un efficace risanamento conservativo di edifici storici è una diagnosi accurata, volta ad accertare lo stato di degrado dell’immobile, ad analizzare i materiali esistenti e la presenza di umidità, infiltrazioni o stress meccanici. Le tecniche più diffuse comprendono:
- Consolidamento strutturale mirato, con iniezioni di malte compatibili o rinforzi leggeri in fibra naturale o composita.
- Pulitura e restauro delle superfici, attraverso metodi delicati e non abrasivi, come micro-sabbiature, impacchi o vapore secco.
- Recupero e ripristino degli intonaci storici, mantenendo texture e colorazioni originali con prodotti a base di calce naturale e pigmenti minerali.
- Adeguamento impiantistico discreto, che integri impianti elettrici e termici in modo non visibile, per non compromettere il valore storico dell’immobile
Perché investire in un restauro conservativo sostenibile?
La sfida moderna del restauro e risanamento conservativo è determinata dalla capacità di combinare l’utilizzo dei migliori materiali e tecnologie al rispetto del passato e del valore storico degli edifici. Per le imprese edili chiamate ad intervenire può tramutarsi in un’occasione per creare valore in quanto:
- Un edificio storico efficiente dal punto di vista energetico aumenta il suo valore immobiliare.
- I costi di manutenzione si riducono nel lungo periodo.
- Molte regioni e comuni offrono agevolazioni fiscali e incentivi per interventi di risanamento energetico e conservativo.
- L’intervento di risanamento conservativo può migliorare il comfort abitativo degli occupanti e ridurre l’impatto dell’edificio sull’ambiente.
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