Professionisti: arrivano gli indici di affidabilità

Per chi ancora non avesse acquisito la necessaria dimestichezza con questa innovazione, è forse necessario approfondire l’argomento…

professionisti indici di affidabilità

Con l’inizio del 2019 gli studi di settore hanno ceduto il posto agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, detti anche ISA. Saranno ben 175 quelli finalizzati alla compilazione della dichiarazione dei redditi relativa allo scorso 2018. Quanto finora affermato può essere facilmente verificato dai professionisti del settore e, perché no, dai non addetti ai lavori dando una rapida lettura al Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2018 che, come da prassi, è stato pubblicato anche sulla relativa copia della Gazzetta Ufficiale.

Gli ISA, a voler essere pignoli, avrebbero già fatto parte della Manovrina del 2017 , ma sono stati confermati dalla Legge di Bilancio soltanto nel 2018. A ben guardare non si tratta di una grossissima novità: già lo scorso anno, forse per dar modo all’utenza di abituarsi gradualmente alla nuova procedura, sono stati introdotti 69 ISA i quali, ovviamente ancora in vigore, si aggiungeranno ai 106 di quest’anno.

ISA: come funzionano?

Per chi ancora non avesse acquisito la necessaria dimestichezza con questa innovazione, è forse necessario approfondire l’argomento. Gli ISA, in sintesi, sono paragonabili ad una scala di valori relativa a diverse informazioni, informazioni che l’utente è tenuto a fornire all’Agenzia delle Entrate mediante la compilazione della dichiarazione dei redditi.

L’ente, grazie ad un nutrito stuolo di professionisti, sarà chiamato a verificare l’attendibilità delle notizie riguardanti la gestione aziendale dei diversi contribuenti assegnandogli, un po’ come accade a scuola, un voto compreso tra 1 e 10. Chiaramente più l’utente sarà virtuoso, più alto sarà il suo voto. In questa maniera sarà facile per l’Agenzia delle Entrate valutare velocemente l’intera storia contributiva del singolo cittadino.

Per avere un quadro più completo a tal proposito, l’ente si occuperà di verificare anche i dati relativi all’individuo in esame, per così dire, rilevati dall’INPS e dall’Ispettorato del lavoro. A sua discrezione infine il contribuente potrà fornire al fisco ulteriori informazioni che non compaiono in altri documenti ufficiali in possesso dei tre uffici sopra citati.

Ma a che serve ottenere un voto alto? Innanzitutto ad essere esclusi dai periodici controlli analitico-presuntivi autorizzati dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre questa fascia di contribuenti usufruirà di una riduzione dei parametri utilizzati per l’accertamento e l’eventuale esonero. Infine allo stesso individuo potrebbe spettare anche un’esenzione dalla presentazione del visto di conformità necessaria alla pratica lavorativa di tanti professionisti oppure ancora dalla prestazione di eventuale garanzia per i risarcimenti IVA (entro i limiti dei 50.000 euro).