Isolamento termico degli edifici: i 5 materiali più comuni

Scopriamo quali sono i materiali più utilizzati per l’isolamento termico degli edifici, ideali per ridurre gli scambi termici tra interno ed esterno

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Quando parliamo di isolamento termico degli edifici ci riferiamo in principal modo a quei materiali edili che, inseriti nella struttura dell’edificio, permettono di ridurre gli scambi di calore tra gli ambienti interni e quello esterno, che si trovano a temperature differenti. Per questo è una tecnica ampiamente utilizzata per migliorare l’efficientamento tecnico degli edifici, immancabile nella progettazione di una casa green.

Oggi il mercato mette a disposizione molti materiali isolanti, alcuni dei quali sono in circolazione da parecchi anni. Ognuno di questi presenta caratteristiche differenti e di conseguenza, quando si decide quale materiale isolante utilizzare, è necessario sapere quale sia quello in grado di garantire al meglio l’isolamento termico della propria abitazione, quello più ecologico, meno costoso e possibilmente non infiammabile.

Abbiamo preso in esame i 5 materiali isolanti più comuni e confrontati in funzione delle loro caratteristiche tecniche:

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1. La fibra di cellulosa

L’isolamento termico attraverso la fibra di cellulosa è una delle forme di isolamento più ecologiche. La cellulosa è prodotta con cartone riciclato, carta o legno ed è disponibile in forma sfusa. Alcuni recenti studi sulla cellulosa hanno dimostrato che rappresenta il miglior materiale per l’isolamento termico da utilizzare per ridurre al minimo i danni da incendio. Grazie infatti alla compattezza del materiale, la cellulosa contiene al suo interno un’irrilevante quantità di ossigeno. Senza ossigeno all’interno del materiale, si riducono al minimo le possibilità di propagazione dell’incendio. Inoltre, se confrontata con il polistirolo o con la lana di vetro, sappiamo che la fibra di cellulosa non gocciola sotto l’effetto del calore e non permette quindi all’incendio di propagarsi più rapidamente. La cellulosa dunque non solo è uno dei materiali di isolamento più ecologici, ma è anche una delle forme di isolamento più resistenti al fuoco.

La fibra di cellulosa Enerpaper

Una delle fibre di cellulosa più innovative presenti sul mercato è rappresentata dal prodotto Enerpaper, che viene utilizzato per il riempimento delle intercapedini al fine di isolare termicamente gli edifici. Enerpaper si presenta in bobine per fioccatura direttamente in cantiere, con conseguente risparmio di trasporti e logistica, o in forma sfusa (fiocchi) per una posa immediata. In entrambi i casi la densità di posa raggiunge valori unici nel mercato dell’isolamento.

Privo di sali di boro, colle, patine e inchiostri di stampa, Enerpaper ha un ridottissimo apporto di additivi chimici, necessari per garantire le caratteristiche antifiamma, antimuffa e antispolvero.

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2. La fibra di vetro

La fibra di vetro è uno dei materiali col maggior utilizzo in passato. Grazie al modo in cui è realizzato, tessendo efficacemente sottili fili di vetro in un materiale isolante, la fibra di vetro è in grado di ridurre al minimo il trasferimento di calore. Il principale svantaggio della vetroresina però è che è particolarmente pericoloso maneggiarlo, in quanto col suo utilizzo si formano polvere di vetro e piccoli frammenti di vetro. Questi possono causare danni agli occhi, ai polmoni e persino alla pelle se non vengono indossati i dispositivi di sicurezza adeguati. Se stai cercando un isolamento economico, questa è sicuramente la strada da percorrere, anche se l’installazione richiede precauzioni di sicurezza.

3. La lana di roccia

La lana di roccia è un tipo di isolamento realizzato per il 97% dai minerali diabase, basalto e dolomite. La lana di roccia non ha additivi per renderla resistente al fuoco, rendendola povera per l’uso in situazioni in cui è presente calore estremo. Tuttavia, non è infiammabile. Se utilizzata in combinazione con altre forme di isolamento più resistenti al fuoco, la lana di roccia può sicuramente essere un modo efficace di isolare grandi aree.

4. La schiuma poliuretanica

Sebbene non siano gli isolanti più usati, le schiume poliuretaniche sono una buona forma di isolamento. Al giorno d’oggi, le schiume di poliuretano usano gas non clorofluorocarburi (CFC) come agente espandente. Questo aiuta a ridurre la quantità di danni allo strato di ozono. Esistono anche schiume a bassa densità che possono essere spruzzate in aree prive di isolamento. Un altro vantaggio di questo tipo di isolamento, essendo a base di resina melamminica, è che ha un’alta concentrazione di azoto così da risultare scarsamente infiammabile e se entra in contatto con le fiamme non si scioglie né gocciola.

5. Il polistirolo

Il polistirolo è una schiuma termoplastica impermeabile ed è un buon materiale di isolamento acustico e termico. È disponibile in due tipi, espanso (EPS) ed estruso (XEPS). I due tipi si differenziano per prestazioni e costi. Il più costoso XEPS ha un valore di resistenza termica più alto rispetto all’EPS. Tale isolamento però ha un grosso limite: è infiammabile e pertanto deve essere rivestito con un prodotto chimico ignifugo chiamato esabromociclododecano (HBCD). L’HBCD è stato però recentemente bandito per i rischi per la salute e l’ambiente associati al suo utilizzo.

In conclusione

Esistono molti materiali per l’isolamento termico delle pareti e degli edifici e ognuno ha le sue proprietà. Ecco in sintensi i pro e contro di ciascuno di essi:

  • La cellulosa è resistente al fuoco, ecologica ed efficace, ma difficile da applicare. La soluzione Enerpaper proposta Tecnova Group risolve però anche questo problema, attraverso un sistema di insufflaggio delle pareti facile ed economico
  • La fibra di vetro è economica, ma richiede un’attenta gestione nella posa
  • La lana di roccia è efficace, ma ha un basso valore di resistenza termica
  • Il poliuretano è un buon prodotto isolante, anche se non particolarmente ecologico
  • Il polistirolo è un buon materiale isolante, ma non molto sicuro in quanto infiammabile