Ripristino calcestruzzo ammalorato: come fare

Quando si teme che il calcestruzzo sia ammalorato, un sopralluogo e un successivo intervento di ripristino o manutenzione diventano necessari…

calcestruzzo ammalorato

Qualunque struttura si sia deciso di edificare utilizzando il calcestruzzo, questa struttura non potrà durare per sempre. Detto ciò, è però possibile preservare la salute di tutte le opere realizzate in cemento armato, per il maggior numero possibile di anni, semplicemente utilizzando alcuni accorgimenti. Se è vero infatti che gli agenti esterni e, a volte, la presenza di errori umani in fase di progettazione e realizzazione possono essere delle discriminanti di indubbio peso nel determinare la solidità di una costruzione, è anche vero che utilizzare determinati materiali piuttosto che altri, attenersi alle normative ed attuare una manutenzione periodica di ripristino del calcestruzzo ammalorato può senza dubbio evitare con il passare del tempo problemi di sicurezza e di tenuta delle strutture.

A proposito di normative, torna utile sapere che il DM 17/01/2018 definisce la durevolezza o la durabilità di un’opera edilizia come il lasso di tempo in cui i materiali utilizzati per la realizzazione mantengono senza alcuna alterazione tutte le loro proprietà e, indirettamente quindi, gli standard di sicurezza. La vita nominale delle strutture invece altro non è che la stima degli anni per i quali si prevede che l’opera, eseguita un’adeguata manutenzione, resti fruibile.

Ripristino calcestruzzo: quando è necessario e come agire

Quando i materiali edili vengono mal utilizzati o sono scadenti, oppure ancora quando si valutano male le condizioni a cui l’immobile dovrà sottostare, il calcestruzzo inizia a manifestare segni di cedimento ed emergono le sue parti ammalorate. E’ proprio in questi momenti che un sopralluogo ed un successivo intervento di ripristino calcestruzzo ammalorato diventano necessari.

Prima di procedere però al risanamento del calcestruzzo è necessario appurare con precisione le cause del deterioramento del cemento armato. Questa fase è la più delicata: delle stime errate infatti possono arrecare ulteriori danni alla struttura. Si procede nel modo seguente:

  • si analizza la carbonatazione del cemento armato
  • si passa alla rilevazione del livello di solfatazione
  • si esamina attentamente il copriferro
  • si interviene infine sulle fessurazioni

Valutati questi fondamentali parametri, si attuano le seguenti attività:

  • si arresta il fenomeno corrosivo
  • si agisce su crepe e segni del tempo
  • si impedisce all’acqua di penetrare all’interno del cemento armato
  • si cura il lato estetico dell’opera

Calcestruzzo ammalorato: i 3 livelli di deterioramento

Esistono diversi gradi di deterioramento di una struttura. Essi si differenziano ovviamente per la loro gravità. Nel dettaglio si distinguono:

  • livello 1, degrado lieve: esso riguarda spessori minimi, stimabili intorno ai 5 mm. In genere si procede al risanamento del calcestruzzo ammalorato trattando le parti interessate con prodotti in grado di impedire la carbonatazione della struttura. Il trattamento prevede anche l’installazione di una rete in fibre di vetro e spugna
  • livello 2, degrado medio: in genere deriva da una posa scorretta dei materiali o da valutazioni sul grado di usura mal condotte. Le zone interessate sono danneggiate sino a 5 cm di profondità e possono verificarsi anche dei distacchi. Si provvede allora consolidando lo stabile per mezzo di specifiche malte e rinforzando quindi il cemento
  • livello 3, degrado grave: in questo caso i danni arrivano sino all’armatura e la struttura corre seri rischi di crollo. Si interviene in genere adoperando malte superfluide e cercando di ottenere una massiccia fuoriuscita di bolle d’aria. La nuova struttura così ottenuta dovrà essere impermeabile, solida ed isolata dagli agenti atmosferici

Protezione del calcestruzzo: prevenire è meglio che curare

Abbiamo visto fin qui come effettuare il risanamento del cemento armato. Esistono però sul mercato alcuni prodotti in grado di prevenire i problemi e di allungare la vita del calcestruzzo.

Uno di questi è il sigillante a penetrazione profonda Evercem DPS, proposto da Tecnova Group. L’azione di protezione che il prodotto svolge sul calcestruzzo la si deve ai silicati per cemento che penetrano in profondità e che svolgono un’azione idrorepellente e antidegrado.

Grazie a questa caratteristica, Evercem è in grado non solo di prevenire i problemi di ammaloramento, ma anche di intervenire a livello di recupero delle strutture in calcestruzzo già ammalorate.

L’azione di Evercem DPS sul calcestruzzo

Evercem DPS è in grado di esprimere tutte le sue proprietà, senza alterare minimamente l’aspetto del calcestruzzo:

  • lo rinforza e lo indurisce, aumentandone la resistenza alla compressione
  • sigilla le fessurazioni fino a 0,3 mm
  • protegge i ferri d’armatura
  • riduce la formazione di sporco superficiale
  • evita la penetrazione di inquinanti
  • riduce il rilascio di polveri (antispolvero)
  • agisce come antiritiro plastico ed igrometrico se applicato a fresco, appena eliminati i casseri
  • blocca l’umidità di risalita evitando la formazione di efflorescenze saline e bolle su superfici pitturate e resinate, quando applicato su platee e fondazioni
  • agisce anche come ottimo primer per successivi trattamenti di finitura

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